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Mariano Javier Giunta

Bere una birra artigianale significa scegliere un prodotto di qualità e diverso da quello offerto dai prodotti industriali

Written by Simone Muzza il 19 March 2015
Aggiornato il 10 May 2017

Quest’anno c’è un motivo in più per partecipare allo Zero Design Festival. Infatti durante il consueto aperitivo che chiude ogni serata si potranno gustare per la prima volta le birre artigianali del Birrificio Belgrano. Ci siamo fatti raccontare da Mariano questa nuova realtà milanese.

Puoi presentarti?

Mi chiamo Mariano Javier Giunta, sono nato a Buenos Aires, il 15 aprile 1980. Ho trascorso l’adolescenza in Argentina fino all’età di quindici anni, quando sono sbarcato definitivamente in Italia. Dalla Sicilia alla Toscana, e finalmente a Milano.

Ti ricordi la prima birra che hai bevuto? Com’era?

Ho assaggiato la mia prima birra in Argentina, in compagnia di mio nonno Nicolas, che mi fece provare una Quilmes “modificata”. Proprio così: una birra che lui aveva aromatizzato con alcune spezie di suo gradimento per renderla speciale. Era profumata, fresca e dissetante, proprio come nelle intenzioni di mio nonno.

Come ti sei avvicinato alla birra artigianale? Ci puoi raccontare la tua storia professionale?

L’idea di creare un “prodotto” mio è sempre stata nel mio dna, o forse tramandata proprio da mio nonno, e così ho pensato di dedicarmi a qualcosa che mi piacesse davvero… Il percorso è stato davvero emozionante e mi ha dato la possibilità di mettere alla prova doti di creatività, originalità e, perché no, di sfida personale e professionale, soprattutto di fronte a tanti imprevisti per i quali, più volte, mi sono dovuto ripetere di non mollare e di puntare in alto.

Che cos’è secondo te una birra artigianale?

Una birra artigianale non è una semplice birra, ma il frutto di idee, lavoro e passione; ritengo che la produzione locale e artigianale consenta di valorizzare gli ingredienti, i luoghi e le persone, creando un prodotto genuino e di qualità.

Puoi presentarci Birrificio Belgrano?

Il Birrificio Belgrano è la storia di una famiglia prima di tutto, la mia, italiana e argentina, perché alla sua creazione hanno partecipato davvero tutti, compresi i miei figli. Il Birrificio nasce istituzionalmente a novembre 2014, ma le sue birre hanno una storia e una ricetta molto più lontana nel tempo. Rispettando la tradizione familiare, il Birrificio Belgrano parte dalle sue radici lontane e vicine con la volontà di non fermarsi e, al contrario, continuare a mescolare, mischiare e sperimentare, come molti anni fa, a Buenos Aires, in compagnia di mio nonno Nicolas.

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Puoi parlarci delle birre di Birrificio Belgrano?

In questo momento le birre Belgrano sono quattro: una chiara, tipo lager, Anima, una ambrata speciale, tipo marzenbock, Spirito, una birra pils speziata al coriandolo e arancia, Il Generale, una pils chiara Belgrano. È in fase di creazione anche una nuova birra dedicata alle donne, che avrà una ricetta speciale frutto di idee e desideri che raccoglieremo proprio dal pubblico femminile. Il nostro slogan è Birra nell’anima, italiana nello spirito!

Dove si comprano?

Le birre Belgrano sono in fase di distribuzione in molti pub e ristoranti milanesi e dell’hinterland; a breve sarà organizzata anche una vendita promozionale online, tramite il nostro sito; stiamo anche esplorando mercati esteri dove sappiamo essere da sempre rispettata la qualità made in Italy.

Leggo sull’etichetta della Spirito: ingredienti acqua, malto d’orzo, luppolo, lievito. Puoi raccontarcene la provenienza?

Il malto delle birre Belgrano è malto d’orzo proveniente dalle migliori malterie europee. I luppoli arrivano dalla regione dell’Hallertauer, in Germania.

Il mondo della birra artigianale è, dati alla mano, in continua crescita. Eppure sembra molto lontano il giorno in cui sarà “normale” bere birre artigianali, a casa come nei locali. Qual è il tuo punto di vista? Pensi che sia un traguardo possibile?

Non lo penso e basta, ne sono sicuro! Personalmente, quando faccio degustare le birre Belgrano a chi non ha mai provato una birra artigianale, rimangono tutti piacevolmente colpiti e, dopo qualche bottiglia, si sorprendono di non sentire più alcun sapore nelle birre industriali che erano abituati a consumare. Serve una buona diffusione delle birre artigianali, e bisogna essere in grado di spiegare i pregi e i benefici di questo tipo di birre per diffonderne la cultura: un buon prodotto, poi, farà tutto il resto.

A fronte di un prezzo nei locali praticamente uguale tra birre industriali e artigianali (diciamo sui 5­-6 euro per una media), la grande differenza è il prezzo delle bottiglie nei negozi, supermercati o anche su internet. Pensi che questa grande differenza di prezzo sia impossibile da abbattere? E pensi sia quello il motivo per cui la maggior parte delle persone continua a bere birre industriali? Oltre all’abitudine e al martellamento mediatico, intendo.

Un prodotto artigianale non potrà mai essere paragonato ad un prodotto industriale, perché ha costi di produzione superiori e poteri di acquisto di materie prime ben inferiori. Bere una birra artigianale significa scegliere un prodotto di qualità e diverso da quello offerto dai prodotti industriali. Inoltre, come dimostrato dal mercato, i consumatori – se riconoscono la qualità di un prodotto – sono disposti a comprarlo a prescindere dal prezzo.

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La peggiore delle birre artigianali è migliore della migiore delle birre inustriali? O solo è più sana? O nessuna delle due?

Stiamo parlando di gusti: non tutti i palati sono uguali; ci sono e ci saranno sempre cultori dei sapori industriali, insieme a intenditori di birre artigianali.

Credi che il futuro dell’artigianale sarà fatto di produttori che aprono un locale per far assaggiare direttamente al pubblico i propri prodotti, proprio come è stato, per esempio, per il Birrificio Lambrate, Baladin e altri?

No, per me l’apertura di un brew pub è un modo per semplificare la vendita della propria birra, ma non credo sia quello preferito da tutti i nuovi produttori, non parlo solo in termini di investimento economico, ma soprattutto di tempo necessario per seguire le due attività in modo performante/efficiente.

La birra che bevi tutti i giorni?

La nostra!

Quella più buona mai bevuta?

Non c’è una birra più buona mai bevuta, tanto fa il contesto, lo stato d’animo, e la compagnia, è come bere un mate.

A parte birra artigianale, tu cosa bevi?

Bevo tutte le bevande che può bere una persona di 35 anni: se parliamo di cosa bevo a tavola, a casa, bevo il mio vino, di produzione propria, creato a mio gusto (quasi sempre).

Quali sono i tuoi birrifici italiani preferiti?

Mi piacciono più o meno tutti, ogni prodotto realizzato da un produttore ha un sua storia, una sua tradizione, un suo perché.

Qual è il rimedio per una sbronza?

Bere tanta birra, ops…volevo dire tanta acqua!