L’appellativo “rencocciata” di questa particolare polenta deriva dal modo di dire romano “esse’ de coccio”. L’espressione è spesso rimarcata dal picchiettio su una superficie solida ed è usata per indicare una persona dura di comprendonio. In questo caso, l’epiteto esalta la densità coriacea dell’amalgama farinaceo. Lasciata raffermare per un giorno, la polenta viene fatta a pezzi e poi grigliata sulla brace fino a ottenere la giusta consistenza. Una volta rencocciate, le fette vengono condite con spezzatino di cinghiale e altre leccornie. Vi consigliamo anche una visita al locale Museo Oraziano e al Palazzo Baronale degli Orsini, per ammorbidire la vostra corteccia cerebrale.
Sat 22.02 – Sun 23.02