In Italia leggiamo poco, pochissimo. Secondo l’Istat appena il 47% delle donne e il 34% degli uomini legge almeno un libro all’anno. Un dato allarmante, che ha ricadute enormi anche sulla nostra capacità di concepire la complessità e di riflettere sul valore della verità di quello che leggiamo.
Fortunatamente, i bambini, che sono meglio di noi adulti quasi sempre, lo sono anche in questo e l’editoria a loro dedicata gode di enorme fortuna e successo anche qui da noi. Prova ne sia questa mostra, che parte da una collezione ricchissima, quella di Giuseppe Garrera e della Fondazione Malaspina, per dare conto di una produzione vasta e florida: quella dell’editoria fotografica per l’infanzia, focalizzando l’attenzione sulle esperienze più innovative del panorama italiano e internazionale, dagli anni Sessanta al contemporaneo.
In mostra ci sono anche alcune xerografie originali di Bruno Munari, uno che i bambini li ha sempre presi molto sul serio, al punto da dire: «C’è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri».
Scritto da Enrica Murru