Il Capitalismo è una brutta bestia che assimila, metabolizza e riesce a volgere a proprio favore ogni agente esterno che vada a scontrarsi sulla sua pellaccia. Quante volte vi è capitato di vedere pubblicità in cui milioni di immagini ne vanno a formarne una sola, del logo o prodotto che sia? Bene, sappiate allora che si tratta di una forma di comunicazione vecchia di 60 anni, messa in pratica da Thomas Bayrle in Germania sulla scia delle forti contestazioni alla società di massa dell’epoca. Accumulazione, ripetizione, alienazione, l’identità personale annichilita e assorbita in quella globale, con la fabbrica e i suoi automatismi a fare da modello ispiratore per l’intera organizzazione sociale. Bayrle andava contro tutto questo e lo denunciava con dipinti, sculture o collage che cucivano assieme Pop Art e Minimalismo. In mostra alla Scaphis ci saranno una serie di dipinti ispirati da una visita al (fotografassimo) Caravaggio a San Luigi dei Francesi, con l’iPhone a fare da modulo compositivo seriale.
Scritto da Nicola Gerundino