Scrive Judith Butler: «Se il corpo non è un “essere”, ma un confine variabile, una superficie la cui permeabilità è regolata politicamente, una pratica di significazione all’interno del campo della cultura fatto di gerarchia di genere ed eterosessualità obbligatoria, allora quale linguaggio ci resta per comprendere questa attuazione corporea, il genere, che costituisce la propria significazione “interiore” sulla sua superficie?».

Nel progetto di Emiliano Maggi “The Club”, più che di un processo di esclusione si può parlare di una continua ricerca che passa attraverso la trasformazione del corpo in un territorio di sperimentazioni incessanti, per cui non c’è un linguaggio che resta da individuare, ma si creano apparati linguistici multipli e in grado di reinventarsi continuamente.

Nell’opera di Maggi i tessuti coprono, scoprono, trasformano, liberano: abiti che diventano pelle. In questo modo i confini della fisicità pura si allentano per lasciare spazio alla scoperta di una dimensione simbolica del mondo e dei meccanismi inconsapevoli che influenzano la nostra costruzione della società. E quale miglior partner tecnico, se non il genio creativo di Alessandro Michele, il vocabolario estetico e la maestria della lavorazione di casa Gucci?

PROGRAMMA EVENTI

15 Aprile| Performance di Emiliano Maggi e della sua band Salò.
2 Maggio | Workshop di disegno dal vero degli abiti Gucci con gli studenti dell’accademia
5 Giugno | Performance di cucito collettivo con tessuti Gucci