Ballare sotto la torre dorata di Fondazione Prada guidati da alcune delle personalità più interessanti dell’universo elettronico contemporaneo. La “visione/creazione” immaginata da Craig Richards chiude in grande stile la seconda edizione di I Want to Like You But I Find It Difficult con un terzo appuntamento che ribadisce l’ambizione del progetto: esplorare l’indescrivibile forza della musica, farlo con le gambe, la testa e le orecchie, attraverso generi e soprattutto linguaggi diversi – talvolta anche impegnativi e provocatori.

Per esempio, unendo i puntini fluttuanti di una figura atipica come Sam Shephard aka Floating Points: uno che tra un disco e l’altro si è preso un dottorato in neuroscienze, uno che sa come far accendere le sinapsi, soprattutto nella veste “live” con cui sarà protagonista stasera. Con “Elaenia” ci aveva aperto le porte di un mondo fatto di atomi impazziti, disciolti in un’elettronica che brilla di luce propria, tra bagliori jazz funk e scintillii analogici, per poi proseguire le sue esplorazioni con Lex Alpes / Coorabell.

Nel cortile della Fondazione atterrerà anche l’astronave di Benjamin Thomson, anche se – ha detto – l’unica affinità tra lui e il suo pseudonimo Ben UFO pare essere l’alienità della musica attorno a cui orbita. Storico fondatore di Hessle Audio insieme a Pearson Sound e Pangaea, nonché innovativo rappresentante del sound elettronico inglese, ha saputo tracciarne la linea di evoluzione attraverso dj set e memorabili show a Rinse FM, e siamo sicuri che non sarà da meno. Ciliegina sulla torta, con loro stasera anche il sound ipnotico della polistrumentista francese Colleen, che con le sue infinite sperimentazioni tra loop, avanguardia e minimalismo pare arrivare direttamente dal sottosopra. Difficile o no, con un programma così… We like it!