Recente la storia di Nina Kraviz: i flirt con Ben Klock, i video in vasca da bagno o ammiccante nel deserto al tramonto. Be’ non vorrei deluderti ma la ragazza è ben più concreta! Su Underground Quality di Jus-Ed il primo ep “Voices” poi “Pain in the Ass” su ReKids di Radio Slave e con il DJ Kicks esplode in un successo planetario. Ah dimenticavo: ha anche una label, трип (Trip). La sua indubbia bellezza nel “fallocentrico” panorama musicale d’oggi è forse una maledizione, che poi mi domando, dobbiamo per forza parlarne?!
Tarantolata dietro la consolle, i suoi sorridenti occhi di ghiaccio scrutano attenti la dancefloor avidi di risposte, incrociano il tuo sguardo senza paura, non ti trasforma in pietra ma in calda materia danzante. All’Arenile ci porterà il suo bagaglio di techno languida e rimbalzante, spesso ammiccante all’acid o alla trance e così perderemo il contatto col presente in uno stratificato viaggio tra passato e futuro.
Scritto da Eva Price