L’importanza di Paulo Roberto Falcão trascende il valore del calciatore: il carisma e l’aura del biondo di Xanxere avevano una carica quasi mistica, che si ampliava ancora di più quando indossava la maglia giallorossa numero cinque.
D’altra parte, non è un caso che i suoi soprannomi siano roba per cui si scomodano figure mitologiche – Il Divino e l’Ottavo Re di Roma, onori che non sono stati concessi neanche a calciatori più decisivi o più emblematici della ASR – e che a quasi quarant’anni dal suo arrivo nella Capitale, con quel curioso cappellino di lana indossato al 10 agosto appena sbarcato dall’aereo, sia perfettamente accettabile che gli venga dedicata una mostra dall’Ambasciata del Brasile.
Memorabilia di vario tipo e cimeli di Paulo Roberto saranno a disposizione di fan e appassionati che potranno curiosare tra foto, magliette e scarpini equamente divisi tra Roma, Internacional e Seleçao, per ricordare che impatto ha avuto Falcão. Ve lo dice uno che si chiama Roberto Paolo: spero non pensiate sia una casualità…
Scritto da Roberto Paolo Contini