Portare la tradizione folk in un’altra dimensione dove il tempo non esiste e tutto è permeato da una malinconica idea di bellezza: questa è la missione di Hollie Fullbrook aka Tiny Ruins. Nel giro di tre album, la cantautrice neozelandese ha progressivamente abbandonato l’essenzialità del binomio voce-chitarra per abbracciare un suono più articolato e fluttuante, merito anche dell’arrivo di nuovi componenti nella band.
Le canzoni del recente e ammaliante “Olympic Girls” sono piene di suoni, atmosfere, sorprese, pur rimanendo molto personale e sempre a fuoco, come stile e intensità. Un disco nato nel dolore, nelle difficoltà, ma che si rivela come la più schiacciante delle vittorie. In questa tranche autunnale del tour la Fullbrook però torna alle origini, in beata solitudine, per farci ricordare che tutti i mondi possibili nascono sempre da una singola scintilla.
Scritto da Matteo Quinzi