Andrea Laszlo De Simone se ne frega. In un periodo musicale dominato dall’it-pop, dai singoli con i nomi di città e dalle playlist tutte uguali, l’artista piemontese continua ostinatamente a indossare un baffo e abiti di un altro decennio e a scrivere pezzi dalla durata antistorica. Non pago, sceglie di dare seguito all’esordio “Uomo donna” pubblicando un secondo album, “Immensità”, in cui le quattro canzoni vengono tutte precedute da un preludio e alla cui conclusione si trova un brano intitolato, appunto, “Conclusione”.
Una sinfonia unica contemporanea, che una volta avremmo chiamato suite e che funge da colonna sonora per il mediometraggio omonimo pubblicato in questi giorni. Se tutto questo non vi ha sorpreso, vi basterà ascoltarlo su vinile o dal vivo per scoprire la complessità e la qualità di un artista prezioso e fuori dal tempo.
Scritto da Livio Ghilardi