Da quando la società ha iniziato a essere modellata in base alle esigenze economiche e produttive del Capitalismo, ovvero da quando il tempo è diventato davvero denaro, lavoratori e – una volta si sarebbe detto – padroni si sono scontrati a più riprese sul numero di ore giornaliere da dedicare alla produttività. L’equilibrio raggiunto dopo anni di lotte e fatiche, ora viene totalmente messo in discussione dalla competitività globale da tecnologie che permettono di essere connessi sempre e comunque, potendo controllare e interagire in tempo reale con qualsiasi tipo di mercato.
Negozi aperti 24/7, call center 24/7, programmi televisivi 24/7, conference call intercontinentali 24/7: ogni secondo del giorno può essere utile per guadagnare. In questo contesto, il sonno si pone come l’ultimo baluardo di umanità che i tentacoli della produzione ancora non sono riusciti ad afferrare. Da AlbumArte quattro artisti, Julia Gryboś, Barbora Zentková, Martin Kohout e Ben Landau, si chiedono quanto questo stato di cose ancora durerà e cosa accadrà nel futuro al mondo dei sogni.
Scritto da Nicola Gerundino