Le mostre da Campo sono sempre un’ottima occasione di riflessione e di comparazione tra storia passata e presente. Questa volta, nel raccolto spazio espositivo, immagini seriali attentamente esposte come piccoli quadri di una sala francese ricostruiscono i momenti pubblici e quelli particulières di Louis, Luigi XIV.
Il lavoro archivistico e di ricerca, curato e raccontato da Fabio Gigone, si occupa dell’introduzione della privacy come un bene prezioso nelle relazioni di Corte, in cui l’immagine pittorica-architettonica e l’ekphrasis di essa diviene un mezzo sintetico ed efficace di divulgazione.
Il campo tra ciò che è proprio e ciò che può essere condiviso alla percezione altrui, consente dunque la possibilità di un dialogo tra la soggettività che si formava nell’Early Modern e quella attuale, sempre più aperta a pubbliche sentenze.
Scritto da Emiliano Zandri