Se Skinny Pelembe non è esattamente parte di quella new wave che a Londra sta ridisegnando i contorni del jazz, è sicuramente un artista che ha incluso nella propria ricerca musicale la forza e l’attualità del “meltin pot” tra orizzonti sonori diversi tipico del Regno Unito, ancora oggi culla per eccellenza delle contaminazioni black contemporanee (e riferimenti come My Bloody Valentine e Madlib avranno spiazzato non pochi).
Sudafricano di nascita ma inglese di Doncaster, all’anagrafe Doya Beardmore, l’anno scorso Skinny Pelembe ha esordito con “Dreaming Is Dead Now”, un mix di R&b, dub, folk, psichedelia, shoegaze, ambient e funk. Una miscela dai tratti onirici e con un eclettismo incredibile. Il disco è prodotto dalla Brownswood di Gilles Peterson, un inglese che, guarda caso, ha viaggiato in tutto il mondo, portandosi tutte le sonorità con sé.
Scritto da Mimmo De Musso