Quando abbiamo ascoltato per la prima volta “Walkthrough”, con quel suo andamento inquieto, il pensiero che ci fosse qualcosa di mesmerico e sperimentale nel secondo disco di Adele Nigro ci ha sfiorati eccome. Un disco indie rock decisamente più avventuroso del previsto, che scivola attraverso un labirinto dove folk e soul (per menzionare giusto due sfumature) aprono a scenari non esattamente scontati quando si parla di cantautorato e indie italiano.
Un viaggio pieno di prospettive diverse, che la musicista ha presentato nei club più o meno piccoli di mezza Italia con la band, mostrando fragilità, spazi interiori e la capacità di creare un legame strettissimo con la platea. Torna a ribadire l’unicità del progetto con una “mezza follia” in location totalmente inedite di varie città: un riarrangiamento dei suoi brani per sestetto acustico, composto da chitarra, wurlitzer, viola, violoncello, flicorno e sassofono (con Laura Agnusdei).
Scritto da Chiara Colli