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mar 29.09 2020 – sab 16.01 2021

Enzo Mari. Falce e martello

Dove

Galleria Milano
Via Manin 13, Milano

Quando

martedì 29 settembre 2020 – sabato 16 gennaio 2021

Quanto

free

Enzo Mari, Falce e Martello, 1972, serigrafia

«Delle tre parole della rivoluzione francese, liberté, égalité, fraternité, l’unica che mi interessa veramente è la seconda», così diceva Enzo Mari alla presentazione di un libro da Driade, il più borghese dei brand di design, nel lussuosissimo negozio di via Manzoni oggi chiuso, davanti a un pubblico di intellettuali e adoratori tutt’altro che comunisti, anzi grandi divulgatori del pensiero debole e del postmodern più reazionario.
Purtroppo è così: qualsiasi sia il contenuto politico di un lavoro artistico – o di design –, alla fine il suo semplice essere calato nel mercato, subito o con qualche anno di ritardo, ne svuota completamente il senso, lo trasforma in un’icona assolutamente paritetica a qualsiasi altra. Gli adoratori di Enzo Mari, dei suoi manuali di autocostruzione dei mobili, della sua acrimonia discorsiva, della sua ostentata radicalità, non vedono alcuna contraddizione nell’adorare allo stesso modo gli oggetti esuberanti di Philippe Starck, né oserebbero mai accettare un dubbio sul fatto che la lampada aggregato, disegnata per essere venduta nelle ferramenta, sia invece un caro prodotto di Artemide, o i suoi animali di legno un classico gioiello di Danese.

Proprio per questo non c’è niente, niente di più cool nella stagione autunnale più incerta della storia recente di Milano della mostra Falce e Martello (sottotitolo Tre dei modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe), che ripropone filologicamente la mostra con cui Carla Pellegrini inaugurò nel 1973 l’allora nuova sede della Galleria Milano, in via Manin. Anche il catalogo di Humboldt Books, curato da Nicola Pellegrini con testi di Bianca Trevisan e Riccardo Venturi, riproduce l’anastatica del catalogo originale.

Scritto da Lucia Tozzi