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gio 23.09 2021 – dom 26.09 2021

PhMuseum Days

Dove

DumBO
Via Casarini 19, Bologna

Quando

giovedì 23 settembre 2021 – domenica 26 settembre 2021

Quanto

€ 10 (€ 20 pass)

Contatti

Sito web

Foto di Alana Celii

Dal 23 al 26 settembre 2021 si svolgerà presso il Binario Centrale di DumBO a Bologna la prima edizione del festival di fotografia PhMuseum Days. L’evento è curato e organizzato da PhMuseum, incubatore di talenti della fotografia e il tema scelto è A New Beginning / Un Nuovo Inizio

La manifestazione che “ambisce a fare di Bologna una delle città di riferimento per la fotografia contemporanea” sarà un playground per gli addetti ai lavori e un momento di scoperta per chi voglia avvicinarsi alla fotografia e alle arti visive. Il programma prevede mostre individuali, un’installazione collettiva, workshop, revisioni di portfolio, proiezioni, performance e uno spazio dedicato all’editoria indipendente.

Il festival si apre giovedì 23 settembre con una cerimonia di apertura e la possibilità di visitare tutte le mostre. Nella stessa giornata inizia il workshop sull’editing con Jason Fulford, Cosa fareste con 2500 immagini?.

Venerdì 24 settembre si entra nel vivo con un programma di visite guidate, talk e la proiezione dei lavori finalisti del concorso PhMuseum Days 2021 Festival Open Call.

Tra gli incontri di venerdì 24 si segnalano: Silvia Rosi e Black History Month Bologna, un dibattito su identità e seconde generazioni in Italia, Cosa significa essere connessi in tempi di pandemia? con Alejandro Chaskielberg che racconta i mesi trascorsi in una casa nel bosco in Patagonia con la figlia Lara, La fotografia come strumento di trasformazione sociale di Angelica Dass che presenta il suo progetto di lungo termine Humanae.

Per tutta la durata dei PhMuseum Days sarà, inoltre, presente una fiera del fotolibro indipendente con nove editori internazionali, alcuni dei quali presenteranno le proprie uscite nel folto programma di book signing tra sabato e domenica 26 settembre: Cesura Publishing, Skinnerbooks, Witty Books, Danilo Montanari Editore, Départ Pour L’Image (France), Edition Patrick Frey (Swiss), DITO Publishing, Altana, Setenta Books (UK).

Ecco l’elenco delle mostre e alcune immagini.


ALEJANDRO CHASKIELBERG: NATUR-E
La pandemia ha sorpreso il fotografo argentino Alejandro Chaskielberg mentre viaggiava insieme a sua figlia Lara attraverso la Patagonia. Decisi a non tornare in città hanno affrontato una lunga quarantena scambiando i confort della loro casa di Buenos Aires con una piccola casa nel bosco dove hanno attraversato il rigido inverno patagonico. Natur-e è un diario visivo di quei mesi passati nel bosco, in cui Chaskielberg e sua figlia raccontano il processo di adattamento a questo territorio e come siano rimasti in contatto con il mondo grazie alla tecnologia. Una nuova forma di sentirsi connessi con la natura e con il mondo, grazie alle interazioni digitali che oggi caratterizzano le nostre vite.

VASANTHA YOGANANTHAN: AFTERLIFE
Afterlife è il sesto capitolo del progetto a lungo termine di Vasantha Yogananthan, A Myth of Two Souls, che si basa sul racconto epico Il Ramayana. Traendo ispirazione dalle immagini associate a questo mito e dalla sua pervasività nella vita quotidiana indiana, Vasantha Yogananthan ha ripercorso il leggendario percorso dal nord al sud dell’India, un viaggio nel tempo e nello spazio che offre una rivisitazione moderna del racconto. Afterlife racconta il passaggio relativo alla sanguinosa guerra tra l’esercito di Ravana e l’esercito di Rama. Come suggerisce il titolo, il capitolo tratta i temi della morte e della reincarnazione. La serie può essere letta come un’esplorazione visiva della discesa di un uomo nell’oscurità dell’anima.

LIGIA POPLAWSKA: FADING SENSES
Il progetto Fading Senses di Ligia Popławska affronta il tema della solastalgia, un concetto relativamente nuovo per comprendere le implicazioni della perdita degli ecosistemi sulla nostra salute mentale ed emotiva. Che sia legata al lutto per ciò che è già perso o all’eco-ansia dovuta da ciò che potrebbe accadere, riflette lo zeitgeist del nostro tempo. Il lavoro prova a tradurre visivamente questo stato mentale e a metterci in guardia sugli effetti più sottili e pericolosi dei cambiamenti climatici.

SILVIA ROSI: ENCOUNTER
In Encounter la fotografia Silvia Rosi esplora la storia recente della propria famiglia e la propria identità di donna italiana di discendenza africana. Ispirata da un’immagine del suo album di famiglia che ritrae la madre dell’artista da giovane come commerciante al mercato di Lomé in Togo, Rosi ha ripercorso il percorso migratorio affrontato dai suoi genitori alla fine degli anni ’80 per raggiungere l’Italia. Un tentativo di recuperare una tradizione che è stata persa attraverso la migrazione e la sua posizione di europea.

SAMUEL FORDHAM:C-R92/BY
C-R92/BY di Samuel Fordham parla di smart-family in tempo di Brexit. L’autore parte dalla sua esperienza personale a seguito dell’espulsione della moglie e del figlio dal Regno Unito, un Paese che oggi impiega una delle politiche sull’immigrazione familiare più divisive al mondo a causa delle quali migliaia di famiglie britanniche sono forzatamente separate dal Ministero degli Interni. Famiglie che di conseguenza, devono
comunicare tramite “moderni mezzi di comunicazione” e che vengono chiamate “Famiglie Skype”.

FABIOLA CEDILLOHUMAN
Partendo da alcune domande esistenziali sul significato e l’essenza stessa della nascita, la fotografa ecuadoriana Fabiola Cedillo indaga il bisogno di riproduzione dell’essere umano che sia con un partner o in forma indipendente, in modo naturale o grazie alla scienza. Il suo progetto Human osserva come le Tecniche di Riproduzione Umana Assistita (TRHA) abbiano portato cambiamenti nelle strutture familiari, creando nuove forme di legami sociali e di conseguenza alterando alcune nostre convinzioni. La domanda fondamentale al centro di questa ricerca è: fino a che punto possiamo osare?

ANGELICA DASS: HUMANAE 
Humanæ è una riflessione insolitamente diretta sul colore della pelle che la fotografa brasiliana Angelica Dass porta avanti dal 2011 tramite una serie di ritratti. Il progetto tenta di documentare i veri colori dell’umanità evitando false etichette come bianco, rosso, nero e giallo spesso associate alla razza.

Scritto da L.R.