Arpista originaria della Pennsylvania da tempo residente a Los Angeles, perfettamente a suo agio tanto negli ambienti della classica contemporanea quanto nei circuiti dell’underground. Ha all’attivo numerosi album solisti – gli ultimi due, “Silver Ladders” (prodotto da Neil Halstead degli Slowdive) e “Collected Pieces II”, usciti sull’ottima Ghostly International – adorati da critica e addetti ai lavori, e vanta collaborazioni con personaggi del calibro di Kurt Vile, Grouper, Sharon Van Etten, Thurston Moore, Meg Baird e Steve Gunn. Con la sua arpa e l’ausilio di sottili e calibrati innesti di elettronica, Mary Lattimore realizza una ambient music languida lunare e ovattata, in cui è bellissimo perdersi.
Scritto da La Redazione