Jazz is Dead torna a mietere vittime tra gli appassionati di sonorità estreme, deviate, mutanti. Proprio il concetto di mutazione è il filo conduttore di questa quinta edizione del festival. In questi tre giorni dimenticate le etichette: nel day1 si parte “soft” – per modo di dire – con le oscure vibrazioni elettroniche del trio Kali Malone/Stephen O’Malley/Lucy Railton e dello sciamano Charlemagne Palestine accompagnato dalla Time Machine Orchestra. Il secondo giorno si accende il groove, col rituale voodoo-dub di Holy Tongue e l’atipica formula black-noise del mai domo The Bug. L’ultimo giorno si chiude all’insegna della dissoluzione più radicale con gli svedesi Fire! capitanati da Mats Gustafsson e l’alt-rap dei redivivi Dälek. Il jazz è morto: la mutazione continua.
Qui il programma day by day del festival:
Venerdì 27 maggio – Mani in pasta
Ambient, Neo classica, Avant-garde, Elettronica
18.00 Pho Bho Records & Dualismo dj set
21.00 Kali Malone / Stephen O’Malley / Lucy Railton live
22.30 Charlemagne Palestine & Time Machine Orchestra live
00.00 Luce Clandestina dj set
01.30 Not Waving live
02.30 Katatonic Silentio dj set
Sabato 28 maggio – Mani chiuse
Dub, Afro, Grime, Bass, Drum ‘n’ bass
16.00 Pho Bho Records & Dualismo dj set
17.30 Babe Roots live
19.00 Holy Tongue live
21.00 The Bug ft. Flowdan live
22.30 Mc Yallah x Debmaster live
00.00 The Dreamers feat. Kwality dj set
02.30 Skip & Flavinio dj set
Domenica 29 maggio – Mani sporche
Free, Noise, Impro, Dirty hip hop
16.00 Pho Bho Records & Dualismo dj set
17.30 Pietra Tonale live
19.00 Anteloper live
21.00 Fire! live
22.30 Dälek live
00.00 Dj Gabon dj set
Scritto da Lorenzo Giannetti