La prima volta che vennero a Roma, sempre per il Romaeuropa, si chiamavano Minimalist Dream House Quartet. Era il 2019 e le sorelle Katia e Marielle Labèque, famose pianiste dalla formazione classica ma dagli orizzonti infiniti, dividevano il palco, per la prima volta in Italia dopo il debutto parigino, con Bryce Dessner e David Chalmin. Tutto aveva avuto inizio nel 2013 con la pubblicazione di “Minimalist Dream House”, lavoro con il quale le Labèque celebravano i cinquanta anni del minimalismo.
Da quel momento in avanti il progetto si sviluppò, prese forma, fino all’incontro definitivo fra musica contemporanea e rock, fra due pianoforti e due chitarre. Del resto, anche parlare semplicemente di rock per Bryce Dessner e David Chalmin è sicuramente sbagliato. Dessner è sì il chitarrista degli americani The National, passati almeno un paio di volte per la Cavea dell’Auditorium, ma è al tempo stesso compositore di musiche per orchestra e per il cinema. E anche Chalmin è compositore e produttore, ma lo conosciamo meglio come componente dei Triple Sun, trio di cui fa parte anche Massimo Pupillo, visti due volte nel 2016 fra Sinister Noise e Forte Prenestino.
Triple Sun che, proprio con Katia Labèque, incisero un omaggio a Moondog, naturale prosecuzione del lavoro delle Labèque sui compositori minimalisti. Oggi, abbreviato il nome in Dream House Quartet, tornano in Sala Sinopoli con un interessante programma che prevede l’esecuzione di “Les Enfants Terribles” di Philip Glass, unitamente a composizioni di Meredith Monk, di Anna Thorvaldsdottir e degli stessi David Chalmin e Bryce Dessner.
Scritto da Carlo Cimmino