Cinque anni fa, Steen e i suoi compagni di band erano appena usciti dall’adolescenza quando la rabbia giovanile del loro debutto, “Songs of Praise“, li rese beniamini della stampa musicale britannica. Con “Drunk Tank Pink” del 2021, hanno abbracciato un suono post-punk più intricato: ritmi appuntiti, poesie stradali in slang della strada e libere associazioni di idee. Questo ha fatto sì che la band fosse incasellata nella nuova ondata di gruppi post-punk britannici e irlandesi che spesso parlano più di quanto cantano tra cui Black Country New Road, Dry Cleaning e Squid, anche se gli shame hanno sempre avuto un tiro e un piglio diverso.

Il terzo album dei rocker britannici “Food For Worms”, si allontana dalle urla del post-punk enfatizzando la melodia, il piano sgangherato e le riflessioni sull’amicizia, stufi di canzoni che parlano solo di romanticismo e ossessione per se stessi. Registrato dal vivo in studio per catturare meglio l’energia del palco del festival, l’album ha uno spirito travolgente, con una grinta impenetrabile che travolge anche i momenti più sommessi e melodici. Un’evoluzione interessante, una nuova sfaccettatura che prova a rispecchiare accuratamente l’esperienza umana strana, stratificata, rumorosa, irregolare e a volte estatica, senza troppe pretese. Aspettiamoci grandi cose anche da loro live.