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lun 19.06 2023 – sab 16.09 2023

Precious Okoyomon - "the sun eats her children"

Dove

Sant’Andrea de Scaphis
Via dei Vascellari, Roma

Quando

lunedì 19 giugno 2023 – sabato 16 settembre 2023

Quanto

free

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Circa cinque anni fa usciva in sala “Annihilation”, un sci-fi horror con protagonista Natalie Portman nel ruolo di Lena, una professoressa di biologia a capo di una spedizione che aveva l’obiettivo di analizzare una fantomatica Area X in cui era caduto un corpo celeste (e dove era già scomparso il marito militare). Tra uno spargimento di sangue e l’altro, Lena realizza come la caduta del meteorite abbia dato vita a un singolare processo genetico, per cui il DNA di tutte le specie (vegetali e animali) presenti nell’Area X è in continuo e costante rimescolamento. Non un grande film a essere onesti, ma un’idea di fondo comunque interessane e piena di suggestioni.

“Annihilation”, per certi versi, potrebbe essere considerato una riduzione cinematografica dell’intero lavoro di Precious Okoyomon, artista statunitense di origini nigeriane residente a New York. Al centro della sua pratica c’è la natura – violenta e, allo stesso tempo, capace di resistere e di far trionfare ovunque la vita – utilizzata come mezzo per parlare (anche) di storia, migrazione, razzializzazione, colonizzazione e quotidianità. Per chi ha fatto un salto alla Biennale di Venezia del 2022, Precious ha firmato quell’immenso giardino antropomorfo in cui erano presenti piante come il kudzu – un vegetale originario dell’Asia, introdotto dal Governo degli Stati Uniti nelle fattorie del Mississippi per contrastare l’erosione del suolo locale – o la canna da zucchero, coltivata dalla nonna in Nigeria.

Ospite della Sant’Andrea de Scaphis, Precious ha realizzato una delle personali più strabilianti degli ultimi anni a Roma. Nella chiesa sconsacrata sede della galleria, ha infatti creato un intero ecosistema dove convivono piante velenose; “Beloved”, un orso robotico che tra queste piante dorme, salvo svegliarsi a intervalli regolari urlando di terrore, in pieno contrasto con il sottofondo sonoro realizzato da Kelsey Lu; “The Sky Is Always Black, Fort Mose”, una colonia di farfalle nere che in quest’ambiente nasceranno, vivranno e moriranno, a memoria degli ex schiavi che emigrarono dal Sud degli Stati Uniti verso lo spazio libero di Fort Mose, nell’attuale Florida. Una nuova natura i cui codici genetici idealmente si fondono tra di loro per trasmetterci l’immagine di un mondo sospeso tra bellezza e terrore. Una mostra da vedere più volte fino al giorno di chiusura (fissato al 15 settembre, riapertura invece il 28 agosto), perché in costante mutamento ed evoluzione, con piante e lepidotteri autori ogni volta di un affresco diverso.

Orari

Dal lunedì al venerdì
Dalle 16:00 alle 19:00, o su appuntamento

Scritto da Nicola Gerundino