Iniziamo col dire che i luoghi abbandonati o in via d’abbandono esistono in qualsiasi nazioni – oltre che vanno molto di moda adesso, visto che sono gallery che garantiscono click a non finire. Quindi bisogna andarci piano con le metafore che riflettono la condizione dell’Italia di un paese allo sbando etc. Sono cambi di pelle, scaglie di muta (architettonica) sparsi qua e là, sprechi, eccessi, follie, mancanze: ristoranti a forma di nave, borghi abbarbicati sui monti, chiese, palazzi, cinema. Non c’è denuncia o scandalo, piuttosto malinconia per il tempo che passa, per la percezione che migliaia di vite e di storie hanno abitato e attraversato quei luoghi ora vuoti. Un’atlante di immagini che segna 0 abitanti. Un bel lavoro a firma Silvia Camporesi, realizzato con la collaborazione della Z2o Sara Zanin Gallery.
Scritto da Hattori Hanzo