Jeff Mills è una figura chiave nella storia della musica elettronica. Nato a Detroit, negli Ottanta aveva vent’anni e iniziò a fare diversi programmi radio contemporaneamente, passando dalla new wave all’electro-pop senza problemi. Erano anche gli anni dominati da quella che sarebbe diventata la famosa “Detroit techno” e la “Chicago house”. Ovviamente, lui c’era dentro. Iniziò quindi a produrre musica in studio e creare collaborazioni con le più famose label elettroniche del momento, come la berlinese Trèsor: un tuono ossessivo di cassa potente e profondo black spirit. Poi ha fondato anche la sua etichetta, Axis, sviluppando un’esperienza, anche estetica, più personale.

Si avvicina alla musica sinfonica e anche al mondo della fantascienza: i concerti in cui viene eseguita una sua partitura personale sulle immagini di “Metropolis” sono diventati un mito. Così come i suoi set al Sónar di Barcellona o i concerti con le più importanti filarmoniche del mondo, come quelle di Lione, Montpellier o Porto. La Pioneer per lui ha addirittura costruito una macchina che consente di manipolare immagini e suoni contemporaneamente.

Stasera l’instancabile leggenda vivente della techno presenta un nuovo progetto, accompagnato da due musicisti eccellenti, un tastierista e un professionista delle percussioni: Jean-Phi Dary e Prabhu Edouard. Mills combinerà ritmi e suoni in una serie di movimenti improvvisati con l’obiettivo di esaltare la trance e l’“immaterialità”. L’effetto che vuole suscitare questo show, creato a partire dall’album omonimo del 2018 realizzato con il compianto Tony Allen, capo mondiale dall’afrobeat, potrebbe definirsi “trascendenza mentale”. Allo sperimentatore Mills interessano soltanto nuovi tipi di performance, gioca continuamente con un registro ibrido di esperienze sonore, visive e fisiche. Sarà uno show quasi soprannaturale, praticamente imperdibile!