Vero e proprio evento speciale di Una Striscia di Terra Feconda, il festival franco-italiano di jazz e musiche improvvisate diretto da Paolo Damiani e Armand Meignan, che giunge quest’anno alla sua ventiseiesima edizione, questo concerto del “nuovo” trio di Enrico Rava – produzione originale del festival – vuole ricordare il pianista Cecil Taylor a cinque anni dalla sua scomparsa.
Enrico Rava lo conosciamo tutti. Classe 1939, con la sua tromba Rava è il grande vecchio del jazz italiano. Trasferitosi negli anni sessanta a New York dopo l’esperienza free jazz con Steve Lacy, ha suonato praticamente con tutti, da Cecil Taylor a Carla Bley, diventando negli ultimi anni una sorta di padre putativo dei giovani musicisti di volta in volta lanciati dai suoi quartetti e quintetti italiani, da Stefano Bollani a Giovanni Guidi, da Gianluca Petrella a Francesco Diodati. E siamo ben felici di poterlo continuare a vedere su un palco dopo lo stop forzato da ogni attività dovuto ad un tumore ai polmoni diagnosticato attorno alla metà del 2021. Un tour annullato, la lenta ripresa e finalmente il ritorno ai concerti. La scorsa estate lo abbiamo visto alla Casa del Jazz, sul palco di Villa Osio, insieme a Baptiste Trotignon, Darryl Hall e Aldo Romano.
Oggi torna accompagnato da William Parker, contrabbassista afroamericano che, solo per fare un esempio, ricordiamo nel “Die Like a Dog Quartet” accanto a Peter Brötzmann, Toshinori Kondo e Hamid Drake, e Andrew Cyrille, ormai prossimo all’ottantaquattresimo compleanno, alla batteria. Un trio stellare composto da tre musicisti che hanno fatto parte della “Cecil Taylor Unit” e di altre formazioni guidate da Cecil Taylor, per un nuovo incontro imprescindibile dopo il “Tribute to Cecil Taylor” parigino di fine 2020 e il successivo “2 Blues for Cecil” uscito lo scorso anno.
Scritto da Carlo Cimmino