L’Africa è un continente, non un paese. Una banalità forse, ma lo è poi davvero? La narrazione dominante degli ultimi decenni (secoli, forse) ha appiattito la cultura e le rivendicazioni di cinquantaquattro stati diversi e ricchissimi di storia e cultura. Per di più, mai come in questo periodo storico il continente permea ed influenza in modo innegabile la cultura globale: dalla musica al teatro, dal cinema alla moda e via dicendo.

È forse tenendo questo a mente e rineggando (si fa per ridere) il proprio nome eurocentrico che il Romaeuropa Festival dedica tutto il suo gran final ad artiste e artisti africani. Dalle cinque del pomeriggio fino alla mezzanotte, quattro spettacoli di fila per l’ultima notte dell’edizione numero trentotto del REF, senza dubbio tra le più ricche degli ultimi anni.

Alle 17:00 il viaggio parte dalla Nigeria di Qudus Onikeku – ballerino e coreografo, astro nascente della danza globale – con il suo spettacolo “Re:Incarnetion” in cui convivono tradizione e attualità, afrobeat e hip-hop. A seguire, musica maestro: ci spostiamo all’incrocio impossibile tra Mali e Italia con il concerto in duo di Ballaké Sissoko e Lorenzo Bianchi Hoesch tra kora ed elettronica contemporanea. Ecco quindi il Niger e la tradizione Tuareg con il maestro della sei corde Bombino, sul palco in full band alle 20:00. E alla fine torniamo in Mali (via Parigi) con Fatoumata Diawara, ormai vera e propria pop star internazionale e assoluto animale da palcoscenico, con la quale cadranno definitivamente tutte le difese.

Pronti a vivere una giornata viaggiando da fermi: un “giro del giorno in ottanta giorni” grazie all’eterogeneità artistica africana e grazie al Romaeuropa, con il quale ci diamo appuntamento all’anno prossimo!

PROGRAMMA
17:00 Qudus Onikeku “RE:incarnation”
18:30 Ballaké Sissoko/Lorenzo Bianchi Hoesch (live)
20:00 Bombino
21:30 Fatoumata Diawara