Sembra che Bologna sia stata la città più ricettiva nei confronti della nuova ondata tutta inglese che ha fatto del credo post-punk e no wave la sua ragion d’essere, attingendo a piene mani da un passato musicale che ora sa di iper-contemporaneo. Parliamo di Squid, Black Midi, Black Country, New Road e di tante altre band che hanno imbracciato chitarre e fiati per far danzare il pubblico sugli spigoli.
Dalle terre emiliane infatti arrivano i Leatherette – che hanno dentro anche la cavernosità crooner di un King Krule – e i Big Cream, due formazioni che, oltretutto, hanno avuto nel sax agitatissimo di Jacopo Finelli un trait d’union. Dopo un avvio d’impronta indie-punk, la crescita dei Big Cream, segnata anche da una formazione allargata a cinque elementi, può dirsi completata ed è stata sugellata dalla nuova uscita “Quiet Quitting/Doppelgänger” per We Were Never Being Boring. Potenza, rumore, velocità, ritmi frenetici: go Big or go home!
Scritto da Nicola Gerundino