Coda da poeta, corpo da architetto, testa da designer.
Mani da artigiano, petto da manager, pancia da prete, piedi da artista, gambe da grafico. Alessandro Mendini è stata una di quelle figurine rare e dorate nel grande mazzo di carte del design. Siamo ancora estremamente fortunati a trovarla, con anche una serie di estensioni magnifiche che ci mostrano quanto questo drago sia una potenza espressiva. Un’ampia retrospettiva prodotta con Fondation Cartier pour l’art contemporain ci aspetta in Triennale sull’opera dell’architetto, designer e artista Alessandro Mendini. Con oltre quattrocento opere, la mostra si articola in diverse sezioni tematiche e riunisce opere di vari formati, materiali e soggetti, provenienti da collezioni pubbliche e private. Il titolo Io sono un drago riprende uno dei più emblematici autoritratti di Mendini, a sottolineare la complessità della sua figura all’interno della scena internazionale del design, dell’architettura e dell’arte.
Poet’s tail, architect’s body, designer’s head.
Craftsman’s hands, manager’s chest, priest’s belly, artist’s feet, graphic designer’s legs. Alessandro Mendini was one of those rare and golden figurines in the great deck of design cards. We are still extremely lucky to find it, with even a series of magnificent extensions showing us what an expressive powerful dragon he is. An impressive retrospective produced with Fondation Cartier pour l’art contemporain awaits us at the Triennale on the work of architect, designer and artist Alessandro Mendini. With more than four hundred works, the exhibition is divided into several thematic sections and brings together works of various formats, materials and subjects from public and private collections. The title Io sono un drago recalls one of Mendini’s most emblematic self-portraits, underlining the complexity of his figure within the international design, architecture and art scene.
Scritto da Emma Bartolini