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sab 25.05 2024

Spring Attitude Waves w/ Laurent Garnier

Dove

Cieloterra
Via di Portonaccio 23, Roma

Quando

sabato 25 maggio 2024
H 23:00

Quanto

€ 25

Contatti

Sito web

Organizzatore

Spring Attitude Waves

Foto di Brice Robert

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  • The Rise & The Fall Of The Donkey Dog - Husbands Remix

    Laurent Garnier

  • Mirapolis - Laurent Garnier Remix

    Laurent Garnier

  • ENCHANTé - UNER Club Gleam Remix

    Laurent Garnier

Courtesy of Spotify™

La definizione di dj non basta più per Laurent Garnier, anche se a lui piace tantissimo ed è giusto così. Il dj, quello vero. L’esploratore, quello che al primo passaggio di un pezzo cerca di guardare gli occhi del pubblico in pista. Sorridono? e le mani, i piedi, si muovono? Il dj che vuole spostare il pubblico da un’altra parte, ogni santa volta. Pronto a passare alla cumbia pure se sale in consolle preceduto da una cassa dritta secca e asciutta: «Non posso mica suonare quello che la gente si aspetta». In questi trent’anni di musica, mentre i festival di tutto il mondo lo osannavano e festeggiavano, Lolo non ha mai fatto il juke-box. Ha suonato di tutto e fatto di tutto. Ha fatto il producer per sé e per altri, anche per gruppi che apparentemente sembrano lontanissimi dal suo mondo, come i francesi Limiñanas.

Ha messo su un festival nell’adorato Luberon, il sud che ha scelto da diversi anni, lo Yeah: una cosa unica tra il medioevo, il vino, la storia e la musica suonata in location mozzafiato della Provenza, dove si diverte a fare i suoi dj set che chiama “alle cipolle”. Re dell’Hacienda di Manchester, king assoluto del Rex di Parigi, lo adorano anche al più grande mega rave diventato festival, l’Astropolis, dove suonò per la prima volta a metà degli Ottanta. Era lì quando la techno è arrivata ed è inutile ripetere che è stato uno di quelli che ha contribuito a renderla popolare ovunque. È diventato pure cavaliere alla Legion d’onore per la Francia, con una cerimonia all’Eliseo. La prima volta per un dj. «Ma non è per me, per la mia piccola persona, è per tutto il movimento e quello che rappresenta», ci ha tenuto subito a dirlo.

 

È passato pure per la radio nazionale, la sua grande passione. Gli anni a Radio Nova sono quelli che hanno cambiato il suo modo di suonare – è qui che scopre Fela Kuti e l’Africa, e tutto il caribe e il sud del mondo – che gli hanno aperto gli occhi fino a fargli conoscere il sassofonista che poggia le dita su quella meraviglia di pezzo che è “The Man With The Red Face”. Una radio l’ha creata anche lui, on line: viene dalla sua collezione di dischi – in continua evoluzione e fatta di migliaia di pezzi manco a dirlo unici, tra prime uscite e robe introvabili. Si chiama PPB: Pedro Broadcasting Basement, trasmette dal suo sito, senza pubblicità e senza sosta. Una chicca, una perla preziosa nel mare della musica on line, fatta con la cura che lo contraddistingue da sempre. Perché il cruccio che non lo abbandona mai, dentro e fuori la consolle, è quello della cultura musicale, della scoperta, della novità, del gusto del passato che si agita sulle novità del futuro.

All’inizio della sua carriera gli piacevano soltanto il funk e il soul, e, così come la techno, anche l’hip-hop gli ha cambiato la vita (Sugarhill Gang o l’Afrika Bambaataa di Planet Rock!). È per questo che non ci si può fermare alle definizioni. Una delle sue fisse, infatti, è quella di chiamare alcune tracce “porte di ingresso”, attraverso le quali condurre il pubblico da una parte: è un cosa difficilissima, ma Lolo riesce a farlo costruendo piano piano dei ponti per quelli che non sono così a proprio agio con la musica elettronica. Ascoltare Bach, dentro le note di Nina Simone, ha detto, è capire la musica. Se siete ancora curiosi, sappiate che la sua avventura musicale è finita prima in un libro-racconto, “Electrochoc”, e poi in un documentario presentato in diversi festival e Paesi di tutto il mondo, “Laurent Garnier Off the Record”.

Scritto da Manuela Maiuri