Quando lo abbiamo visto a metà marzo in una gremita Sala Sinopoli con il suo concerto in solo e poi di nuovo a maggio alla guida del suo trio, affiancato da Jorge Rossy e Felix Moseholm, di certo non avremmo mai immaginato di assistere di lì a poco ad una nuova esibizione di Brad Mehldau.
Pianista dal tocco cristallino, allievo di Fred Hersch e Kenny Werner, dopo aver suonato nel quartetto di Joshua Redman, Mehldau formò il suo trio nei primi anni novanta, poco più che ventenne, ispirandosi in gran parte alla figura di Bill Evans, mentre è del 1999 “Elegiac Cycle”, il suo primo album in solo. Improvvisatore dalla formazione classica, Brad Mehldau ha sempre amato rielaborare brani famosi della musica pop e rock, da Paul Simon a Nick Drake, da Brian Wilson a Sufjan Stevens, proponendoli al suo pubblico tanto nei concerti in solo quanto in quelli in trio.
Il concerto di questa sera lo vede dividere le redini di un quartetto che sa di supergruppo con il sassofonista Chris Potter, che ricordiamo fra l’altro nel Crosscurrents Trio di Dave Holland insieme alle tabla di Zakir Hussain e nella Pat Metheny Unity Band. L’occasione è il tour di presentazione di “Eagle’s Point”, il disco di composizioni dello stesso Potter uscito ad inizio marzo per Edition Records.
Con loro il contrabbasso di John Patitucci, vincitore di due Grammy Awards che abbiamo visto ad inizio giugno in uno degli ultimi concerti nella sala concerti della Casa del Jazz con Joey Calderazzo e Dave Weckl, e la batteria di Johnathan Blake, che ricordiamo su questo stesso palco la scorsa estate nel Bill Frisell Four e che a inizio mese si esibirà anche con il suo nuovo ensemble – un quintetto, come il nome suggerisce – Pentad.
VINCI CON ZERO
ZERO e Casa del Jazz vi mandano gratis al concerto. In palio ci sono due biglietti in palio (uno per ogni singolo vincitore). Per partecipare, basta mettere like alla pagina di Zero Roma e inviare un messaggio specificando l’evento di riferimento e il proprio nome e cognome entro le 12:00 di lunedì 15 luglio. Saranno ricontattati solo i vincitori.
Scritto da Carlo Cimmino