Prima di godere a apprezzare l’opera realizzata ad hoc per quest’occasione da Lorenzo Senni, dovrete prestare attenzione anche all’opera di Éliane Radigue Triptych II.
Si tratta di un brano del 1978, composto inizialmente per Douglas Dunn, un coreografo americano davvero unico che univa nei suoi lavori silenzio, immobilità e costumi surreali e fluorescenti, tra arguzie e umorismo. Il brando di Éliane alla fine è stato realizzato solo nella sua veste puramente musicale ed è un continuum di 25 minuti caratterizzato da un semplice movimento circolare della frequenza in vibrazione, ripetuto a spirale in un missaggio che a ogni ritorno mette in luce una gradazione differente, giocando soprattutto in ampiezza.
A far da contrappeso e in modalità sonora completamente opposta ci sarà la versione extended e live di Canone Infinto realizzata da Lorenzo Senni su commissione da Inner_Spaces e Linecheck. Il brano è nella tracklist dell’album Scacco Matto uscito nel 2020 su Warp, la struggente melodia iniziale poggia su un’illusione percettiva in cui l’armonia sottostante si muove e sembra trovare un punto di riposo, ma viene invece costantemente riavviata creando un circolo suggestivo di tensione armonica arricchita da un intreccio melodico in contrappunto con un alto grado di coinvolgimento emotivo. Un susseguirsi circolare e in crescendo, tensioni sonore che sembrano arrivare a un climax che non arriva mai. Una musica che dialoga in modo efficace con la dimensione degli affetti e dei sentimenti attraverso l’utilizzo del registro melodico e della raffinatezza dei timbri colorati dei suoni sintetici.
Forse però non tutti sanno che prima di diventare uno dei masterpiece di Lorenzo, Canone infinito è stato un brando realizzato per il reparto di terapia intensiva dell‘Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo nel 2018. Un progetto nato dalla collaborazione tra l’Ospedale e The Blank Contemporary Art e l’azienda ospedaliera, che ha anche l’opera AI Nati Oggi di Alberto Garutti.
La scelta di usare il mezzo sonoro, oltre a rispecchiare le più attuali ricerche dell’ arte contemporanea, rispondeva all’esigenza di proporre un’opera che allo stesso tempo una presenza e un’assenza, è qualcosa che era percepibile ma che non voleva diventare un invasivo sfondo per le persone che si trovano a trascorrere diverso tempo d’attesa nei corridoi. L’opera è stata pensa come un suono che, letteralmente, accompagnasse le persone.
Lorenzo, per questa nuova occasione unica, avrà al capacità e la delicatezza, tipica degli artisti ormai sanno di manovrare la loro arte con estrema personalità e sicurezza di portarci nuovamente verso nuovi e infiniti e intensi paesaggi sonori.
Scritto da EZT II