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Triennale Milano
Viale E. Alemagna 6, 20121 Milano

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martedì 07 gennaio 2025
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Martedì 7 gennaio: Il silenzio di Pelechian

Il disincanto avviene nel momento in cui le strutture di senso che sorreggono un determinato mondo si sgretolano su loro stesse, rivelando una realtà altra. Cade il velo dell’illusione, frantumandosi di fronte alla complessità della Storia, ma cadono anche le maschere e tutti i costumi che fino ad adesso hanno contribuito all’immagine di quel determinato mondo. Siamo costretti allora a fare i conti con gli spettri di un palcoscenico ormai vuoto, cose visibili e invisibili, vivi e morti, passato e presente, frammenti sparsi di una realtà irrisolta che si presentano come testimoni silenziosi di ciò che è stato escluso o semplicemente negato, e che la Storia ufficiale ha scelto di ignorare o soffocare. Questa spettrologia rimette in discussione il confine tra ciò che è stato considerato marginale e ciò che, al contrario, abbiamo preservato come degno di memoria. Ci obbliga a confrontarci con le faglie, le omissioni, le contraddizioni di un archivio incompleto e parziale, che si presenta non solo come contenitore di sapere, ma come dispositivo di potere. Cos’è lo spettro allora se non un’interferenza che rende necessario l’atto di rivedere, riscrivere, reimmaginare la Storia?
Sono queste le riflessioni che aprono la prima rassegna Le storie nella storia, nell’ambito della mostra IL NOSTRO TEMPO, CinéFondationCartier, dove un dialogo tra i registi Andrei Ujica e Pietro Marcello, moderato dal critico cinematografico Luca Mosso, ci permette di orientare il nostro sguardo verso una posizione teorica specifica, incentrata sull’analisi e sulla sperimentazione delle possibilità di un dispositivo contraddittorio che ha assunto sempre maggiore centralità all’interno delle pratiche espositive ed estetiche contemporanee: l’archivio.

“L’incantesimo è stato spezzato. Senza la sua maschera, il mio amico non sentiva più la mia voce”. Sono le parole che il giovane bufalo Sarchiapone pronuncia in Bella e perduta (2015) di Pietro Marcello riferendosi all’amico Pulcinella, bizzarro compagno mascherato proveniente da un’altra dimensione e complice di avergli salvato la vita. Il film nasce dall’intento di raccontare l’Italia ferita della Terra dei Fuochi, attraverso la figura reale del pastore Tommaso Cestrone. Il regista trasforma il progetto da documentario a fiaba moderna, intrecciando poesia e denuncia sociale. L’archivio qui diventa il mezzo di  stratificazione temporale in cui mito e realtà si fondono, in cui l’uno è al servizio dell’altra.

La maschera caduta si ripresenta all’interno della rassegna in Nicolae Ceausescu: un’autobiografia (2010) di Andrei Ujica, operando nella rappresentazione del potere e della costruzione dell’immagine pubblica del dittatore romeno. Il film, interamente ricreato attraverso l’utilizzo di materiali ufficiali d’archivio, esplora il processo di auto-mitizzazione del dittatore, dove le maschere non sono altro che simboli ideologici e strumenti di propaganda. Il film stesso agisce come una lente critica sul rapporto tra immagine e realtà, Ujica infatti rimette in discussione il corso della Storia attraverso il riutilizzo e il montaggio delle sequenze d’archivio ufficiali, originariamente concepite per la glorificazione del regime.

Il disincanto provocato dalla caduta delle maschere ci costringe quindi a riconoscere la natura frammentata della realtà e della Storia. Subentrano le lezioni di maestri come Artavazd Pelešjan, che, con opere quali Notre Siècle (1983), ci offrono una prospettiva unica: il montaggio come modalità attraverso cui ripensare il tempo, la memoria e il nostro stesso sguardo sul mondo; l’archivio come mosaico di frammenti con cui ricostruirlo. Non è un caso che gli archivi stessi continuino a essere oggetto di contesa anche nei conflitti contemporanei configurandosi come spazi strategici dove si giocano battaglie per il controllo delle narrazioni, la legittimazione delle identità collettive e la definizione di memorie condivise, e custodendo frammenti di Storia che possono confermare o contraddire le versioni ufficiali.

Rassegna
PROIEZIONI
Ingresso gratuito su registrazione

31 dicembre 2024 – 5 gennaio 2025

Martedì 31 dicembre: Nicolae Ceausescu: un’autobiografia
Mercoledì 1 gennaio: Bella e perduta
Giovedì 2 gennaio: Nicolae Ceausescu: un’autobiografia
Venerdì 3 gennaio: La bocca del lupo
Sabato 4 gennaio: Bella e perduta
Domenica 5 gennaio: Things we said today

 

PAST
Cinema Night #1

INCONTRO
Le storie nella storia
Pietro Marcello con Andrei Ujica modera Luca Mosso
13 dicembre 2024, ore 19.00

Scritto da Arnold Braho