Pensi Inghilterra e pensi alla pioggia, alla (fu) regina, al fish and chips, ai taxi neri e gli autobus rossi. Tutto vero e tutto giusto. Nessuna di queste cose però ha avuto un impatto culturale più significativo a livello globale della cultura sound system UK.
Il vero export del Regno Unito negli ultimi decenni sono state le frequenze basse che piegano i timpani e fanno fischiare le orecchie. I muri di casse colorati che fanno vibrare l’aria e che gettano un incantesimo sulle persone che sono a gittata: che siano nere, bianche, donne o uomini, si finisce attratti da quel terremoto sonico e ci si trova tutti a ballare mescolandosi furiosamente. Tutto ovviamente parte dalla cultura jamaicana, dagli immigrati delle ex colonie caraibiche che dopo la fine della seconda guerra mondiale iniziano a popolare le città inglesi, Londra su tutte.
“Non sono uno che mixa, mi piace parlare alla gente!” urla felice Mark Iration, il frontman degli Iration Steppas. Il duo del West Yorkshire (completato da Dennis Rootikal) si è affermato all’avanguardia della dub music a partire dagli anni Novanta. Trent’anni di onorata carriera che li hanno visti accumulare una collezione impressionante di dub-plates e specials introvabili altrove. I loro set sono effettivamente un’immersione nella storia della soundystem culture, con lo sguardo sempre rivolto al futuro del genere. Come piace dire a loro: “dubs in a year 3000 style”.
Nei loro set e nei loro dischi partiamo dal roots reggae per arrivare agli ultimi sviluppi del genere. Fino alle collaborazioni con le nuovissime leve come il francese O.B.F.: un asse Atlantico-Mediterraneo che collega Regno Unito a Marsiglia. Questa sera Intifada è un non luogo dai confini slabbrati: Jamaica, Regno Unito, Mediteraneo. Good vibes only!
Scritto da Giulio Pecci