Nei quadri di Leon Spilliaert, tra le atmosfere cupe e le linee curve, le figure, quando presenti, si collocano ai margini: nell’angolo, appoggiate a muri o ringhiere, o sul fondo del dipinto, quasi a voler evitare qualsiasi protagonismo.
È proprio su questa sottrazione che lavora la coreografa svizzera Cindy Van Acker e, infatti, in uno spazio completamente vuoto a riempirlo sono le luci, i suoni e i corpi delle due danzatrici Stéphanie Bayle e Daniela Zaghini. In Luce silenziosa la sinestesia evidenziata dal titolo intreccia vista e udito, richiamando l’affermazione del compositore Grisey, che oggi si potrebbe riformulare come domanda: è possibile “intonare la luce”?
Scritto da Francesca Rigato