La sala professori, proiettato il 6 febbraio in tre spettacoli (16.00, 18.30 e 21.00), affronta lo stato di crisi dell’istituzione scolastica, dove “prevale il principio di trasferimento delle conoscenze secondo una concezione gerarchica. È un’idea talmente insopportabile che era necessario parlarne al più presto,” afferma Ingo Fliess, produttore del film. Film che, senza pietismi né retoriche, scandaglia le difficoltà e i limiti che devono affrontare anche gli insegnanti stessi, costretti a sottostare a tutta una serie di dinamiche distorte di un meccanismo rispetto al quale non hanno alcun potere. “Chi ha escogitato tutto questo?”, continua Fliess, “Mettiamo in discussione questo sistema da 50 anni, ma non è stato fatto ancora niente. La scuola è come un microcosmo intrappolato in se stesso, in cui non viene intrapresa alcuna azione per il cambiamento, in cui molte chiacchiere alzano continuamente un polverone, per concludersi con risultati insoddisfacenti.” Proprio come nella nostra società, di cui il film mostra la stagnazione e il decadimento.
Scritto da Benedetta Pini