Con un nome così bello, Ongapalooza poteva permettersi anche una line up pessima. Ci saremmo andati lo stesso. E invece eccolo qua, il decennale di Boring Machines, presentato in occasione dell’ edizione “3+1” di Thalassa e che del festival occulto, eccezionalmente prolungato oltre le previsioni, sembra essere una sorta di Best of, ma aggiornato alle new entry dell’ultima stagione con Everest Magma, Passed e gli “adorabili intrusi” Holiday Inn. Senza starvi a raccontare delle puntate precedenti su cui sarete già ampiamente informati – l’Italian Occult Psychedelia, Pigneto Caput Mundi e le magiche reazioni chimiche che si creano nelle grandi e piccole occasioni al DalVerme – vi basti sapere che Boring Machines è l’etichetta di riferimento per la musica underground DOP italica. Il suo capo indiscusso si fa chiamare Onga e il suo fiuto per, ehm, l’ottima musica è immediatamente riconoscibile scorrendo i nomi che popolano il festival – alcuni dei quali sottolineano la peculiarità dell’etichetta veneta come talent scout più o meno dietro le quinte della scena: Squadra Omega, Father Murphy, Heroin In Tahiti, Von Tesla, Maurizio Abate, Fabio Orsi, Luminance Ratio, Mai Mai Mai, Adamennon/Altaj, oltre ai tre sopra citati. Dopo questa prima tappa, le celebrazioni andranno avanti nel corso dell’anno anche nel resto dello Stivale. Si scrive «Quit having fun», si legge «Ci si diverte così “poco” che è già sold out».
Chiara Colli
Per arrivare preparati a questa edizione “speciale” di Thalassa, abbiamo chiesto al maestro di cerimonie Onga di compilare per noi una guida al cartellone del festival. Quindi eccovi tutti gli ospiti, commentati da chi li ha scovati, ascoltati e in certi casi pure visti crescere nel corso degli anni.
DAY 1
HOLIDAY INN
Una delle piaghe del nuovo millennio è stato l’abuso, l’utilizzo a sproposito, della parola “disagio”. Volete davvero sapere che cos’è il disagio? Cuccatevi questo video fino alla fine e lo sentirete bruciare dentro di voi.
PASSED
Si guarda al futuro con Passed. In mezzo a tanti musicisti con i quali abbiamo percorso questi dieci anni, mettiamo un nuovo ingresso in scuderia, con la speranza che esordire al Thalassa sia un rito iniziatico che porti fortuna. Passed ci renderà partecipi del suo di rito, una trasformazione, “uno squarcio sulla riscoperta della propria natura, la morte come transizione obbligatoria per la rinascita, e il superamento delle dualità che regolano e limitano l’esistenza umana”.
FABIO ORSI
Fabio Orsi, da oltre un decennio ha fatto conoscere il suo nome in giro per il mondo e ha suonato in importanti festival di musica elettronica. Ma c’è qualcosa di più nella sua musica oltre ai loop, alle patch di un software. C’è il sentimento. C’è l’anima mediterranea che si scontra con i freddi inverni berlinesi, gli stretti vicoli di Napoli e le immense distanze della Russia. C’è la capacità di parlare un linguaggio universale, senza bisogno di dire una parola.
SQUADRA OMEGA
C’è addirittura chi vorrebbe fondare, giustamente, un fan club per la Squadra. Sempre più difficili da categorizzare, hanno fagocitato in quasi dieci anni di attività le dinamiche kraute, il free jazz, i droni cosmici e persino il funk robotico (!) e lo hanno trasformato in una musica totale, un viaggio verso l’ignoto dove il punto di partenza è incerto e la destinazione non è ancora stata decisa.
DAY 2
ADAMENNON/ALTAJ
Bisogna puntare sui giovani. I giovani hanno quella innata voglia di vivere e quell’intrinseca dote di spensieratezza che ai vecchi è andata via, sotto il peso del passare del tempo. Ecco allora un ottimo esempio di quella voglia di vivere. L’ottimismo vola.
MAURIZIO ABATE
Seduti su una sedia a dondolo, sul porticato di una casa isolata nelle campagne, vi troverete a osservare in lontananza il profilo delle montagne che si stagliano in controluce su di un maestoso tramonto. Vi stapperete un’altra birra e vi chiederete se la nuvola di polvere che si vede all’orizzonte sono degli amici che vi vengono a trovare o se è solo uno scherzo del vento nell’arida pianura.
FATHER MURPHY
Ci sono cose alle quali, nonostante un intenso allenamento, non riesco mai a farci l’abitudine. Una di queste sono i Father Murphy. Conosco i loro dischi a memoria come li avessi suonati io, li ho visti dal vivo una quantità innumerevole di volte, eppure al termine di ogni concerto rimango sempre scioccato, colpito, dalla loro cruda e potentissima rappresentazione del lato oscuro che tutti noi coviamo dentro.
HEROIN IN TAHITI
Quando ho sentito per la prima volta live gli Heroin in Tahiti, è stato amore immediato e il nome collegato alla musica ha cominciato ad avere un senso compiuto. Ho avuto la fortuna di pubblicare due loro dischi e l’unione di musica, immaginario evocato e nome perfetto è stato di grande soddisfazione. È un peccato che siano due emeriti sconosciuti, perché se fossero stati due personaggi un po’ più hype la gente si contenderebbe i loro dischi.
DAY 3
LUMINANCE RATIO
I Luminance Ratio sono la boy-band definitiva nel mondo dell’underground. Ognuno dei quattro elementi ha una personalità creata ad arte per fare colpo su una certa fetta di pubblico, ognuno ha le sue “moves” e il suo look. Si vedono orde di ragazzine intonare in coro i loro droni più famosi e mentre nei forum le fan si scannano per decidere se sono meglio le sorgenti acustiche o quelle elettroniche, la folta chioma del chitarrista o il look rasato hardcore, i quattro continuano a proporre al mondo il loro sapiente mix di entrambe.
EVEREST MAGMA
Rella è sempre stato imprevedibile, i suoi cambi di direzione sono più repentini di un dribbling di Maradona. Punta sempre allo stesso obbiettivo, ma sceglie di volta in volta traiettorie che non ti aspetti. A vario titolo, tra The Woodcutter, Eternal Zio ed Everest Magma, detiene il più alto share di uscite sulla label. A questo punto pensavo di averlo inquadrato e invece lo so, che la prossima volta sarà ancora diverso.
MAI MAI MAI
Uno degli uomini di peso della scuderia, la cui segreta identità è stata rivelata grazie a uno scoop di un quotidiano. Di giorno è Toni Cutrone, spingitore di spingitori al DalVerme, campione mondiale di trippathlon e uomo dietro la NO=FI Recordings, ma di notte quando cala il cappuccio si trasforma nel supereroe dell’Egeo. Mi aveva promesso un progetto introspettivo e rumoroso e siamo finiti alla cassa dritta.
VON TESLA
Lo dico qui, pacatamente, serenamente come avrebbe fatto il buon Walter ai suoi tempi: se non fossimo tutti presi a seguire quattro stronzi solo perché hanno le PR giuste, si fanno le foto giuste, conoscono le persone giuste, Von Tesla sarebbe tipo un eroe nel giro della musica elettronica. Meno foto giuste e più idee giuste, perdio.
Scritto da Chiara Colli