Sono ormai passati dieci anni dal debutto discografico dei C’mon Tigre e – per quanto in modo superficiale – l’ascoltatore dell’ultimo minuto potrebbe approcciarsi alla loro musica ascoltando il singolo che anticipava quel primo album e l’ultima traccia di “Scenario”, il loro lavoro datato 2022, portato in tour da allora e passato prima alla Casa del Jazz e poi alla Città dell’Altra Economia. Quel “Federation Tunisienne De Football” datato 2014 ci immergeva già in un’atmosfera pregna di suggestioni ipnotiche provenienti da mondi lontani, una musica di ricerca che attingeva al pop o viceversa.
“Sleeping Beauties” finiva per chiudere il cerchio, ricordandoci come le collaborazioni – qui abbiamo il sax di Colin Stetson – siano sempre state il fulcro del progetto. Collaborazioni musicali e non solo, visto che quell’ormai lontano singolo si è fatto notare da subito per il notevole video di animazione di Gianluigi Toccafondo e che il brano con Stetson è stato composto in occasione di una residenza artistica che vedeva coinvolto, tra gli altri, il disegnatore croato Danijel Zezelj, che aveva poi invitato i C’mon Tigre a Bologna ad accompagnare dal vivo un suo live painting. Nel frattempo sono poi usciti “Habitat”, loro quarto lavoro discografico, che vede accanto a loro niente meno che Seun Kuti, Arto Lindsay, Xênia França e Giovanni Truppi e, a fine anno scorso, “Soundtrack for Imaginary Movie Vol. 1”.
Oggi la band festeggia il decennale con una versione espansa del primo album, ribattezzato per l’occasione “Ten” e confezionato in una busta in alluminio contenente due vinili da 180gr, una serigrafia ed un booklet, e con un tour celebrativo che vuole essere una vera e propria festa, ospitata nell’ambito dell’Heroes Festival. Entità misteriosa metà duo e metà collettivo, dei C’mon Tigre si è sempre saputo ben poco, avendo preferito restare nell’ombra e mettere in primo piano i tanti musicisti coinvolti provenienti prevalentemente dalla scena jazz, da Pasquale Mirra a Beppe Scardino, da Mirko Cisilino a Marco Frattini. Sul palco ci saranno ancora una volta loro? Non lo sappiamo, ma siamo pronti a farci nuovamente cullare dalle onde di questo Mediterraneo che sa di sogno e di danza.
Scritto da Carlo Cimmino