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Cinema Godard - Fondazione Prada
Largo Isarco 2, 20139 Milano

Quando

domenica 22 giugno 2025
H 20:30

Quanto

6/4 €

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Prima e ultima scena di “S/He Is Still Her/e: The Official Genesis P-Orridge Documentary (2024)”, protagonista la Dream Machine di Brion Gysin e in sottofondo la voce sfottente dei Genesis P-Orridge.
Stralci di canzoni, palcoscenico, carne, tutto cambia continuamente.
Inizia tutto e finisce con la Dream Machine di Gysin. Un’intrusione, la prova che tutto scorre, tutto si trasforma.
Un cilindro perforato sulla base di uno schema geometrico che ruota emettendo luce stroboscopica (con una frequenza tra gli 8 e 13 Hertz) – un tamburo di luce pulsante, da osservare rigorosamente a occhi chiusi. La luce che filtra attraverso le palpebre genera immagini caleidoscopiche emulando l’assunzione di allucinogeni. Il sogno lucido comincia.
Chi è/sono Genesis P-orrdige? Performer, fondatori del genere musicale industrial oltre che leader della band pop-rock Psychic TV.
Genesis P-Orridge erano forse degli alchimisti, dei pellegrini, nati Neil Andrew Megson, rinati e ribattezzatisi Genesis P-Orridge dopo la prima (di molte) morti apparenti. Hanno attraversato continuamente i confini del genere, della carne, del suono. Genesis P- Orridge erano sicuramente dei manipolatori, per molti “guru”. Per me ancora un mistero.

Erano un corpo in rivolta, un corpo in transizione, ma anche una voce da seguire, un sussurro elettronico.

Fondatori dei COUM Transmissions, un collettivo di arte performativa britannico fondato nel 1969 insieme a Cosey Fanni. I COUM – ispirati dal dadaismo, dal surrealismo e dalla contro cultura underground, erano audaci, volutamente scioccanti, le loro performances includevano nudità, atti sessuali, uso di fluidi corporei e immagini esplicite. L’esperienza dei COUM Transmission convogliò naturalmente nei Throbbing Gristle, i padri scomodi dell’industrial music. Genesis scolpivano il rumore come fosse creta viva, metallo e distorsione – bruciavano ogni convenzione. Con i Psychic TV, il dialogo si faceva più fitto – tra musica e magia, tra la performance e il rituale, tra l’io e il noi. Erano un corpo in rivolta, un corpo in transizione, ma anche una voce da seguire, un sussurro elettronico. Il docu-film esplora la loro lotta con la mortalità, ancora, il continuo cambiamento, la possibilità di far nascere e morire esperienze artistiche diverse. Tutto è raccontato da loro. Potrebbe anche essere vero.
Torneranno spesso in stralci, interviste, le parole William Burroughs, Brion Gysin, ma anche Timothy Leary, Alice Genesse (Psychic TV), David J (Bauhaus/Love and Rockets), monaci nepalesi, stregoni africani e persino una speciale apparizione della Regina Elisabetta.
La loro vita è stata un’opera d’arte continua, un collage vivente – Pandrogina, la chiamavano – l’ultima esperienza costruita insieme a Lady Jaye.
Un gioco di parole tra “pandemia”, “androginia” e “post-umanesimo”: l’estremo atto ed esperimento d’amore, identità e trasformazione. Decisero di fondersi in un unico essere, confondendo i confini tra e l’altro, tra amore e mutazione.
Genesis e Lady Jaye volevano cancellare ogni distinzione tra i loro corpi, le loro menti e le loro anime. Un essere nuovo che unisse entrambi, chiamato Breyer P-Orridge. Mai più due individui separati, ma un’unica identità condivisa.
“Diventare una sola entità: un terzo essere, non Genesis, non Jaye, ma entrambi fusi in un unico corpo spirituale ed estetico”.
Una ribellione estetica e spirituale contro la prigione del “normale”, un testimonianza dell’occulto, del sacro, dell’anormale che mina (per fortuna!) il quotidiano.
Resta la loro eco: un battito incostante, mantra nel caos, un invito a diventare ciò che si è – o a smettere, finalmente, di essere.
La loro voce percorre tutta la narrazione del documentario. È ipnotica, un’allucinazione collettiva, la macchina continua a girare.
Ma chi sono Genesis P-Orridge, io ancora non lo so.
Stralci, canzoni, palcoscenico, carne, tutto cambia continuamente.
Inizia tutto e finisce con la Dream Machine di Brian Gysin. Un’intrusione, la prova che tutto scorre tutto cambia. Uno stralcio di luce, una bella prova di memoria di Genesis, che si, è / sono ancora qui.

Presentazione a cura di Mix Festival.

Scritto da Maria Luce Cacciaguerra