Prima con i Third Eye Foundation e poi da solista, Matt Elliott è una delle figure più rappresentative, seppur nascoste, dell’Inghilterra degli anni Novanta. Un artista che, anche con sola chitarra e voce, è in grado di plasmare l’ascoltatore, trascinandolo in un’atmosfera catartica e spettrale, ponendolo dinanzi allo spleen della vita. Con The Calm Before, sua ultima fatica in studio, però, la sua musica prende nuova forma, sempre attenta al dettaglio, ma soprattutto capace di contrarsi verso nuove strutture, che soltanto il musicista inglese è in grado di far funzionare alla perfezione. Così ecco che alla chitarra si affiancano pianoforte e contrabbasso, quasi a voler rimarcare lo status di tensione emotiva che si abbassa ma non si sa quando sarà in grado di risollevarsi.
Seppur complicato e inquietante, stasera Matt Elliott sarà in grado di guidarvi alla realizzazione graduale del vostro “io”: l’importante è che chiudiate gli occhi per un attimo.
Scritto da Fabrizio Melchionna