«Il vicino sta ancora spostando i mobili», avrà pensato l’inquilina dell’appartamento di fianco al mio mentre ascoltavo ad alto volume Aplomb, ultimo lavoro collaborativo degli improvvisatori francesi Michel Doneda (sax) e Lê Quan Ninh (percussioni), uscito nel 2015 per Vand’Œuvre. Certo che per una abituata a Ramazzotti e al reggaeton (quando non c’è il marito, se no, partita) questa supposizione corrisponde a verità, mentre secondo me gli stridii, i trascinamenti, gli scricchiolii, l’imitazione delle sirene antiaeree di Aplomb potrebbero essere un commento sonoro adeguato per sottolineare il disagio implicito nei suoi quotidiani litigi col tappezziere del cortile, reo di parcheggiare il furgone mezzo metro fuori dalla riga. Diciamo però che ascoltare la libera improvvisazione registrata è un’abitudine di pochi addetti ai lavori che sanno già cosa succede, mentre vederla eseguita dal vivo (insospettabilmente delicata, quasi psichedelica, avvolgente) può farle guadagnare nuovi appassionati. Occasione che potrete avere stasera da O’: farò sapere alla vicina che mi reco alla messa nera di quartiere, ché la reputazione è importante.
Scritto da Andrea Cazzani