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lun 12.06 2017 – dom 18.06 2017

Arch Week I edizione - la guida di Zero dal 12 al 18 giugno

Dove

Triennale di Milano
Viale E. Alemagna 6, 20121 Milano

Quando

lunedì 12 giugno 2017 – domenica 18 giugno 2017

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Sito web

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È veramente imbarazzante fare la guida a un evento a cui si partecipa, ma a questo punto tanto vale essere chiari: l’evento imperdibile della prima edizione di Arch Week (12-18 giugno 2017) è la notte di Zero, il giovedì 15 nel giardino della Triennale: dalle 22.00 insieme a Ippolito Pestellini di OMA parleremo di notte e architettura, e balleremo con i migliori dj delle serate under 30 di Milano.

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Non saremo gli unici a portare i giovani ad Arch Week, perché una delle caratteristiche di Stefano Boeri – mente e cuore della manifestazione insieme al Comune, al Politecnico e alla Triennale – è sempre stata, da direttore di Domus e poi di Abitare, da curatore di eventi stratosferici come Domus Circular (allo stadio di San Siro durante il Salone del Mobile 2005) o i Festarch di Cagliari e poi Perugia, quella di coinvolgere tutte le generazioni, di mischiare i Gillo Dorfles, i mostri sacri alla Koolhaas e Zaha Hadid e gli architetti, critici, fotografi emergenti o addirittura non ancora emersi.
Ai Parasite2.0, collettori di premi e a loro volta grandi organizzatori di talk e festival, è affidata una tavola rotonda dedicata alla scena più engagée e intellettuale della giovane architettura italiana. Tra i loro invitati i Fosbury di Milano, i siculi Analogique, i Dopolavoro (Napoli), gli Orizzontale (Roma), i WAR (Roma-NY), i milanesi IRA-C – che terranno sempre ad Arch Week un workshop di editoria il 15 e 16, An Archive of Futures, per rileggere, discutere, editare e post-produrre analogicamente l’archivio storico di Domus – e i Raumplan, sempre di Milano, protagonisti il 14 alle 20.30 anche di un grande incontro-performance sul fallimento insieme ad Alterazioni Video: Failure Exposed.

Capitalism is Over,  Foto Louis De Belle
Capitalism is Over,
Foto Louis De Belle

In un lasso di tempo quasi inesistente Boeri è riuscito a mobilitare per Archweek un numero impressionante di big, in rappresentanza non di una specifica visione, ma dell’intero arco del possibile in architettura, dal rigore quasi conventuale al nerd, dal lusso all’accademico pop: il 14 parleranno TAM Associati e Italo Rota, Matteo Ghidoni e Studio Albori, LAN, DONTSTOP architettura, Sam Jacob e Francis Kéré, chiamato quest’anno al padiglione della Serpentine Gallery di Londra. Il 15 Alessandro Scandurra, autore dei padiglioni gemelli dell’EXPO GATE, e Fala Atelier, Fabio Novembre e Winy Maas degli MVRDV, Piovene Fabi, Eyal Weizman e OMA nella persone di Ippolito Pestellini. Il 16 Kuehn Malvezzi e Urban Think Tank, Cherubino Gambardella e Joseph Grima, Barozzi Veiga e Peter Eisenman. Il 17 Cino Zucchi, Baukuh, Patricia Urquiola e la mitica Elizabeth Diller.

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Mutuate dai MiArch degli ultimi anni, non potevano mancare le gite di Vesparch, divise in tre giornate dedicate alle nuove istituzioni culturali (14 mattina, 10,30, Feltrinelli-Stecca-Base-Macao), alle periferie (15 mattina Giambellino e Rozzano) e alle grandi aree di trasformazione (16 Mattina Porta NuovaCity LifeScalo FariniMercati Generali). Proprio a Porta Nuova la Fondazione Catella ha commissionato a Antonio Ottomanelli Milano Open Portrait, una camera oscura a grandezza umana che immortalerà la vita nell’area Gae Aulenti per una settimana. Al Vesparch seguiranno nel pomeriggio dei grandi dibattiti tematici in Triennale, il primo coordinato da Bertram Niessen alle 15:00 con i rappresentanti delle istituzioni coinvolte più gli assessori Tajani e Del Corno, e poi Capaldi e Aniello di Mare Culturale Urbano, Oliviero Ponte di Pino di Bookcity, Andrée Ruth Shammah del Franco Parenti e Anna Detheridge di Connecting Cultures. Il secondo coordinato da Gabriele Pasqui del Politecnico con l’assessore Rabaiotti, Marco Ermentini di G124, Jacopo Lareno (Dynamoscopio), Veronica Dini (Associazione Circola – Cultura, Diritti e Idee in movimento), Federica Verona, l’ideatrice di Super, il festival delle periferie a Milano, Claudio Calvaresi di Avanzi e Mirko Mejetta di PERIFERIEALCENTRO. Il finalone del 16 coordinato da Alessandro Balducci con Pierfrancesco Maran e i pezzi grossi di Coima, Citylife, FS, Sogemi, e poi Freyrie (CNACCP), Boschetti, Inti di Temporiuso, persino il redivivo Masseroli (ora Milanosesto).

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Gli architetti radical, che dopo anni di sordina sono oggetto di un’attenzione spasmodica nata prima all’estero e poi reimportata in Italia, faranno una maratona gigante venerdì 16, dalle 5 alle 7, seguiti da una tavola sulla critica e la curatela a cura di Emilia Giorgi a cui saranno presenti Campo, Fosco Lucarelli, Pippo Ciorra e Maria Bruna Fabrizi e Simona Galateo, che la stessa sera alle 20.45 all’ordine degli architetti cura una tavola rotonda sull’agricoltura urbana, con Maite García Sanchis moderatrice, e tra i partecipanti CasciNet, Emile van Rinsum Slauerhoff di Dakakker Recepten, il Dalston Eastern Curve Garden con Muf Architecture / Art Llp, R-Urban con il loro progetto Agrocité. Il quartetto di SMALL allestisce nel giardino una piccola biblioteca sullo spazio pubblico (PUBLIO) e organizza al suo interno 4 talk sul tema: Antonella Bruzzese-Federica Verona, TSPOON, Matilde Cassani-Emilia Giorgi, e infine Luca Molinari-Yulia Besplemennova.

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Le serate sono organizzate così: il mercoledì 14 apre le danze il grande dj STRA (Michele Marchetti, veterano di architettura e djset), con visuals di Davide Rapp, il quale chiude poi il sabato in bellezza alle 21.30 con TAAC!interni e architetture milanesi nel cinema di Renato Pozzetto, con Pozzetto e Boeri presenti. Dopo la notte di Zero il giovedì, ci sarà Cino Zucchi dj (il venerdì 16) e la notte di sabato Fabri Fibra (il 17). Chiudo sui libri: il 14 alle 16:00 in Triennale si discute dello speciale rapporto della casa editrice Humboldt Books con l’opera di Gabriele Basilico: Giovanna Calvenzi e Alberto Saibene, in conversazione con Lucia Tozzi (IO!) parleranno di Iran, Marocco e in anteprima di Glasgow, che uscirà in autunno. Il 15 alla stessa ora si presenta il libro di Paolo Rosselli su Gio’ Ponti, con Maria Vittoria Capitanucci. E il 16, in orario più serale, Alessandro Mendini, Stefano Boeri e Beniamino Servino presentano l’ultimo libro di Servino stesso: Vacua Forma, appena pubblicato da Verbus.

Scritto da Lucia Tozzi