Che lo si presenti come Planetary Assault System, Luke Slater, L.B. Dub Corp o con chissà quale altro alias dei suoi, il risultato certo non cambia. A proporre una techno ossessiva, veloce, acida, che lambisce tonalità scure su versanti non distanti da noise e industrial non sono capaci in molti. E quando il tuo debutto è segnato da un ep che risponde al nome di Planetary Funk Vol. 1, significa che qualcosa di differente dalla pleteora di dj e produttori che ti circonda ce l’hai. Che poi la mente sia di quelle di ampie vedute lo testimonia un elemento: Luke Slater mai si è fermato alla rigidità della techno, ma ha saputo, negli anni, cavalcare onde sonore che abbracciavano l’ambient, il broken beat, finanche – anche se glielo si perdona a fatica – la minimal. Negli ultimi venticinque anni ha pochi eguali. E stasera sarà al Goa per dimostrarlo, ancora una volta.
KYÖSTI VÅINIØ
Scritto da Alberto Asquini