Quanto volte abbiamo sperato di poter ricordare per filo e per segno tutti i nostri sogni, per poterli raccontare e capirli, o magari anche solo per riderci su? Per il momento questo desiderio è destinato ancora a rimanere tale, è possibile, però, catturare le onde cerebrali che si sviluppano durante i nostri momenti onirici e se ne possono ricavare dati interessanti. Matteo Nasini in questo ci ha visto anche del bello e ha trasformato in sculture – delle porcellane stampate in 3D – le registrazioni di alcune onde cerebrali captate durante degli sleeping concert da lui stesso organizzati, affiancandole, in questa mostra, a degli elementi architettonici in lana, “Come se fossero colonne di un tempio di incubazione di una civiltà aliena”. Per l’occasione, inoltre, si aprirà anche il piano inferiore di Operativa, con un’installazione sonora realizzata rielaborando le registrazioni delle onde. Portatevi il cuscino, che non si sa mai.
Scritto da Nicola Gerundino