Questo non è un servizio di Studio Aperto. Non è stato maltrattato nessun turista con ventilatore incorporato nel cappello per avere queste informazioni riservate. Tutto nasce dal bisogno squisitamente umano, un po’ primordiale, di entrare in contatto con l’elemento naturale per eccellenza, quello di cui siamo composti per almeno il 60%. No, non è la birra, né il vino: ma l’acqua.
Non c’è bisogno di improvvisare piscine gonfiabili sul balcone come foste in un episodio di Gomorra. Il lavoro da fare è molto più simile a quello che Anita fece a Trevi chiamando un Marcello titubante. Mettere i piedi a mollo nelle fontane pubbliche – o farsi il bagno, ma non lo dite a nessuno – può sembrare un atto riot per eccellenza; noi pensiamo invece che sia uno strumento di sopravvivenza urbana quando il mare è troppo lontano, i nostri portafogli troppo sgonfi, o le nostre ascelle troppo pezzate.
Non c’è bisogno che l’Italia vinca i mondiali o l’Inter lo scudetto (potreste aspettare secoli in ambedue i casi, scusa Simo), per vivere la briosa esperienza di entrare in una fontana, anche solo con i piedi. Qualsiasi occasione è buona per abbassare la temperatura corporea nei mesi estivi a Milano. In questa guida vi porteremo a mollo tra le fontane più belle e pulite (?) della città: nei parchi, in mezzo alle piazze, nascoste o sotto la luce del sole. E se arriva la Polizia c’è solo una cosa da fare: scappare. Da bagnati è più difficile acciuffarvi.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2019-07-01