L’America come la nuova terra promessa, l’Israele dell’occidente in cui le comunità puritane sfidano un terreno aspro e inospitale per fondare sulle ceneri della schiavitù, delle lingue e del colonialismo, l’idea di uno Stato. Non tanto uno spettacolo teatrale quanto una vera performance audio visiva in cui Castellucci, partendo proprio dalla lingua e con le musiche di Scott Gibbons, ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato alla democrazia e alla potenza di uno Stato. La democrazia come dialettica della parola che indaga il Mondo e i suoi scontri, una forza che stermina ciò che si oppone al Disegno, distrugge, chiede di omologarsi o annienta. “Ai miei occhi le società umane, come gli individui, diventano qualcosa solo grazie alla libertà” scriveva Toqueville, ma a quali libertà abbiamo dovuto rinunciare per diventare una democrazia?
Scritto da Andrea Di Corrado