Ad could not be loaded.

dom 25.11 2018

Nurse With Wound

Dove

Macao
Viale Molise 68, 20137 Milano

Quando

domenica 25 novembre 2018
H 22:00

Quanto

€ 10

Organizzatore

Vasopressin + Communion

0:00
0:00
  • Livin' Fear Of James Last

    Nurse With Wound

  • Yagga Blues

    Nurse With Wound

  • Landed At Granma's

    Nurse With Wound

Courtesy of Spotify™

Cosa si può dire ancora che non sia stato detto sui Nurse With Wound? Cosa aggiungere alla meraviglia e al terrore del lavoro di Steven Stapleton e (rari) soci negli ultimi 40 anni? Davvero, non sarebbe meglio uscire senza ombrello sotto la pioggia a tastare l’orlo dell’autunno, a chiedersi perchè il freddo non sia ancora arrivato, benché sia inevitabile, come la morte? Ecco, la morte. Una cosa di cui si può continuare a parlare nonostante tutto sembri già detto da secoli ormai. I Nurse With Wound di fatto non hanno mai abbandonato il tema: la morte è l’oggetto onnipresente, nascosto tra le pieghe di un teatrino dada, pronto ad affiorare a ogni pagina girata. E della morte ha ancora senso parlare, specie in un’epoca in cui è stata censurata di netto, ridotta a pornografia di bassa lega, ora che persino spirare è diventato difficile, tra corpi virtualizzati, spintisi oltre la caducità.

Rischiamo di dimenticarci che dovremo morire, e allora ben venga la danza macabra dei Nurse With Wound a ricordarcelo. Come in un affresco del medioevo più crepuscolare, nella musica dei Nurse With Wound si affaccia un popolo intero, dal Re all’ultimo dei popolani, da un’infermiera malconcia a un artigiano del rumore, ciascuno ha il proprio scheletro cui accompagnarsi. Stapleton continua a ballare in circolo, a suonare a fare dischi senza pause: il loro sito sembra il catalogo delle offerte di un discount, con pubblicazioni e ristampe che si susseguono a ritmo di rotativa. Anche quando sembra non esserci più nulla da dire, la morte dà ancora voce, dà spazio per continuare a cantarla, a corteggiarla e deriderla, a proseguire in questo trascinante ballo, che dura come l’eternità, fino alla morte… Sempre che la morte esista ancora. Un altro giro, un’altra danza, ancora un giro, e poi un altro, e un altro, e un altro.

Scritto da Filip J Cauz