Osservare il Natale a intervalli di dieci anni offre spunti decisamente interessanti. Nell’anno di nascita accetti tutto passivamente: al massimo puoi rovinare le feste con dei pianti ultrasonici, a tavola e a letto, levando il sonno a tutti. A dieci anni rifiuti qualsiasi portata a base di pesce, probabilmente hai già scoperto che Babbo Natale è una farsa e, per ripicca, inizi a strizzare l’occhio al materialismo storico.
A 20 non aspetti né fai regali, non mangi e non comunichi con nessuno: fai l’alba il 24 e ti risvegli il 26. A 30 sei alla ricerca disperata di un impiego che garantisca quantomeno la tredicesima, vai a letto a orari più decenti, inizi a preparare cene e cenoni e hai abbastanza soldi per mettere a budget una robusta scorta di gastroprotettori. Dai 40 in poi è tutto in discesa, cambiano solamente le portate alle quali ti addormenti: a scalare, dall’amaro all’antipasto.
Osservare Discopanettone a intervalli di dieci anni – questa del 2018 sarà, per l’appunto, l’edizione dei due lustri – offre spunti altrettanto interessanti: avanza il tempo, Francisco e Tiger & Woods sono sempre al loro posto dietro la consolle, ma il groove non cala mai e il festone è sempre garantito. Auguri negli auguri Discopanettone! Anche se ogni anno ci ricordi che bisogna comprare i maglioni natalizi di una taglia più grossa.
Scritto da Santah Klaus