Spesso l’elettronica dal vivo viene considerata noiosa perché “non si vede nessuno che suona”. Eppure una delle possibilità più affascinanti della musica elettronica è quella di dirigere l’ascoltatore verso l’osservazione attenta e incuriosita del suono: un “fantasma” che percepiamo solo con le nostre orecchie, ma che può creare mondi interi senza alcuna necessità di farsi vedere.
Nicola Ratti è uno dei migliori nel creare, appunto, mondi sonori: frequenze minimali, cristalli di suono e scansioni poliritmiche che mano a mano mutano e si posano attorno a noi come nuovi organismi. La sua maestria è ben dimostrata nell’album “The Collection” (su Room40) dello scorso anno, ma soprattutto dal vivo in cui manipola gli stessi ordigni elettronici usati in studio: pochi live risultano così vivi pur rimanendo così discreti.
Scritto da Marco Caizzi