Levon Vincent si è specializzato nella produzione cadenzata di singoli ed ep sulla sua Novel (occhio al palindromo!) Sound e una robusta attività live in Europa. Il newyorchese non è solo un virtuoso ai piatti armato di valigetta dal sound eterogeneo, ma assicura momenti di poesia incredibile in ogni set.
Recupera il suo Boiler Room del 2012 per averne una idea: il penultimo disco che suona è una traccia acid techno di Joey Anderson e a chiudere poggia sul piatto un edit free form jazz di Tommaso Cappellato. Deejay di grande cultura, Levon preferisce la melodia alla salvaguardia religiosa di un beat regolare da dancefloor, per cui non è per tutti. Certo gli intenditori di cose elettroniche non faranno una piega; è grazie a gente del calibro di Levon se il benchmark qualitativo rimane là in alto.
Scritto da Arpia