Rare sono le occasioni in cui Charlemagne Palestine fa capolino in Italia e a Milano. Ancora più rare sono le occasioni in cui le porte della Chiesa Rossa si aprono per ospitare concerti di avanguardia musicale. Con il meraviglioso live dell’anno scorso di William Basinski ancora negli occhi nelle orecchie, stavolta vedremo la dimensione peculiare della Chiesa Rossa e dell’installazione di Dan Flavin interpretata dall’iconico pioniere minimalista di Brooklyn con un concerto speciale per organo.
Contemporaneo di Philip Glass e di Terry Riley, come pochi altri della sua generazione Charlemagne Palestine ha avuto la capacità di reinventarsi continuamente, rendendo la sua “arte” unica in tutte le sue forme: dalla componente ritualistica e per certi versi “installativa” legata alla sua incredibile collezione di animali di pezza – da lui intesi come oggetti transitori e dotati di uno status spirituale – a quella sonora come compositore/esecutore, carillonneur, pianista e organista.
Tra le sue innumerevoli produzioni, è doveroso menzionare per l’occasione “Schlingen Blänge”, continuum sonoro per organo a canne, registrato nel 1988 in una piccola chiesa olandese. Un lungo snodarsi di tonalità che potrebbero essere due o cento, ennesima dimostrazione della maestria di Charlemagne non solo nel dialogare con lo strumento ma nel creare un nesso unico con il luogo in cui lo suona. Ecco: ancora più rari di Charlemagne a Milano e dei concerti alla Chiesa Rossa, sono i concerti su organo di Charlemagne alla Chiesa Rossa.
Scritto da Stalker