Producer poliedrico e sfuggente, sempre defilato rispetto alle mode del clubbing patinato anche quando si è ritrovato a realizzare remix d’autore per gente come i Coldplay o Mary J.Blige, ultimamente Henrik Schwarz sembrava un po’ scomparso dai radar. Non possiamo che brindare, allora, nel ritrovarlo in gran forma, sempre intento a sperimentare con linguaggi musicali diversi.

Così di recente rieccolo a mescolare il suo bagaglio house-soul alle partiture jazz-oriented della Metropole Orkest, nel progetto intitolato “Scripted Orkestra” uscito su !K7 in collaborazione con un altro outsider che risponde al nome di Jules Buckley (non nuovo ad esperimenti del genere, in virtù del lavoro svolto con la Heritage Orchestra). In un’epoca in cui alcuni le danno per morte, Schwarz dichiara invece di credere fermamente non solo in una rinascita delle orchestre, ma soprattutto in una sempre maggiore convivenza e commistione tra musica “umana” e musica delle “macchine”. Non è propriamente un’idea nuova, ok, ma il buon Henrik la porta avanti con la classe a cui ci ha abituato da tempo.

Ci aveva visto lungo Gilles Peterson, uno dei primi a puntare su questo tedesco con un senso del groove sopraffino. Bravi anche i ragazzi di Take It Easy, che ce lo portano al Tunnel per uno spoiler di primavera.